Roberto Segala Negrini

DETTI E SIGLE

Shoto shoto shoto can
sano sano sasso d'uov...
L'uomo affaticava i colpi nella rena
d'intorno le macchie di senno...
Can shoto eriug- per via drappeggiava
fuori dell'equatore sottocasa a Momba...
E di notte le righe si alzano in:
shoto d'un shoto! le vedi appena
è bluastro qui è bluastro dimmi,
colore col cuore in gola geli
tu geli: neve evacuata di gabbiano
e le stagioni succedono alle stagioni
e vien dietro e mi sovvien l'infer
noesploso a ics o ad ipsilon,
il tempo di un grado di longit.
nel tuo diaframma verticale di mani
chino come e tale un rene verbale
spensierato cammin, o giungla!

Quando appariste J.F.K. e T.S.E.
e F.D.R. e J.L.H., sapemmo.
L'anfratto non mi stringe più
si sa dove arrivare Ciao amore
Ciao foglia contattami al n°
dove da lì si vede la nudità
del presepe e uno stordito vagare.
Più presto titolami il film
mi bastano i passi filanti e
le conquiste degli scoiattoli:
anche i picchi crescono bene.
H.M.E. di te percorro il tronco
e similmente  la sedia e in toto
giaccio sulla sponda del canoista
una mattina di qualche tempo fa,
quando l'alpestre incanto tacque
e cadde a un tratto il plenilunio
deserto delle roccaforti sillabate.
Muy bien, ci metto un attimo, quel
gesto nella mia macchina carcassica
di pensare a cremare il cremabile,
l' amabile tricotare del dubbio
nel video profondo delle cose.

Come se l' estate fosse già qui,
e ricavando parabole
da una buccia qualunque.

 

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