IL LAMENTO E IL CANTO
Disperato il fratello cerca il fratello, punta deciso a occidente, sa che viaggia a sghimbescio, il gregge guidato dall'astro lontano, guardato d'appresso dal Dio: ora gli è vicino, ora se ne allontana. (Caino) "A quest'ora di sera cerco la brunetta di Sion, voce delicata, mano leggera, labbra che aspettano; nell'ora alta della notte chiamo la schiava di Siria, esperta ed infida, prodiga d'amoreggiamenti." (Abele) "Prima dell'alba mi affretto a cercare Caino, potrebbe ancora pensare un misfatto; chiamo il Dio della gioia, erba abbondante Egli cresce e non scorda chi Gli si affida." (Caino) "Io me ne andrei di qui, proprio sul fare del giorno, fingendo un'emozione e non l'indifferenza. Nè di giorno, nè di sera sarò al seguito del re; rimanga dove crede, scelga chi gli pare, soldati fedeli o vili servi , eunuchi e concubine per trastullo, le menti migliori da consultare, ma non chieda di me: per quanto dura il meriggio inseguo il gregge di Abele, disperso, quando il pastore riposa."
Cerca disperatamente il fratello, ha puntato a occidente, sa che viaggia col sole.
II
Disperato il fratello cerca il fratello, punta deciso a occidente, sa che viaggia a sghimbescio, il gregge guidato dall'astro lontano, guardato d'appresso dal Dio: ora gli è vicino, ora se ne allontana. Caino deve scovare il fratello, disperderne il grasso bestiame, ma Abele si lascia trovare, inetto della benevolenza del padre, sorride al fratello che viene: ha lasciato la sposa, preziosa del suo candore, coperta dei pendagli d'oro lavorati dalle sue mani.
"Fuggi fratello, fuggi, il fratello ti sta per colpire. Cedi la tua preferita, non badare al suo pianto, cedigli il capro più grasso, orgoglio del gregge, guarda i suoi occhi, trattienlo al di qua dell'abisso; il tuo privilegio trascura, vedi quali amanti possano sospendere il suo proponimento prima che vinca la terribilità del suo dio".
Cerca disperatamente il fratello, il prediletto, il migliore (inetto di beatitudine), non pensa d'averlo trovato.
.....bastava il caso, e una transumanza a oriente, e noi, figli di Caino, saremo altrove o in nessun'altra parte.
Alessandro Cabianca |
ALESSANDRO CABIANCA
Via Grotto Dell'Ero 11 - 35128 Padova
Tel. 049.754299
Cenni biografici
Alessandro Cabianca, nato a Cornedo vicentino il 13-3-49, dagli anni dell'Università risiede
a Padova, dove si è laureato in Letteratura contemporanea con una tesi su Ottiero Ottieri e
sul rapporto letteratura, industria e psicanalisi negli anni '60 in Italia.
Fondatore e animatore della Associazione Culturale GRUPPO 90 - Arte Poesia e del PIP (Pronto
Intervento Poetico) di Padova, da anni promuove iniziative sulla poesia e incontri con i poeti.
Ha pubblicato con l'Editrice Universitaria di Venezia tre libri di poesia:
SOPRA GLI ANNI, '91,
IL GIOCO DEI GIORNI, '92 e '94,
LE VIE DELLA CITTA' INVISIBILE, '95.
Un suo lavoro teatrale dal titolo "...IN VIAGGIO" è stato rappresentato al Caffè Pedrocchi di Padova,
mentre dai testi inediti delle "METAMORFOSI" è stato tratto un lavoro multimediale dal titolo "INFLUSSI" rappresentato il 21 dicembre 1993 al Teatro Torresino di Padova.
Ha scritto una MEDEA in versi musicata dal compositore crespanese Matteo Segafreddo e rappresentata il 22 novembre 1998 a Treviso nell'ambito della rassegna Finestre sul Novecento.
Ha inoltre partecipato con performances, azioni poetiche o poesia visiva ad alcune mostre e ricerche di Unione delle Arti.
Le principali caratteristiche della sua ricerca sono
1) la rivisitazione (o attualizzazione) del mito, specie nella componente metamorfica,
2) l'uso delle libere associazioni per avvicinare i processi che costituiscono il sentimento
3) la riscoperta della memoria (e dei meccanismi dell'oblio)
4) una attenzione privilegiata alla musicalità del verso.
Alessandro Cabianca
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